COME COSTRUIRE UNA CAFE RACER (1^ parte) - I vari stili

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In molti hanno trattato l’argomento, più o meno approfonditamente e più o meno scientemente e noi di DUSTY WHEELS RACERS non volevamo essere da meno.

Saltiamo la parentesi storica sulle origine delle cafè racer che è facilmente individuabile su wikipedia e sul quale non poso aggiungere altro essendo nato qualche anno dopo. L’unica puntualizzazione da fare è quella sull’uso del termine CAFE RACER che identifica uno specifico stile di moto, ma che oggi è invece utilizzato con una accezione più generale per indicare tutte quelle moto che sarebbe più corretto raggruppare genericamente nella categoria SPECIAL, ma modificate in uno stile vintage. Parliamo dunque di una moto “non stock”, che presenta delle radicali modifiche rispetto alle sue sembianze originali e che pertanto la rendono speciale, o SPECIAL, che di si voglia.

Fatta questa dovuta premessa per facilitarci la vita in questa breve chiacchierata, ci allineeremo per comodità (non me ne vogliano i puristi) al trend attuale che parla di Cafe Racer riferendosi a qualsiasi tipo di moto special dal look vintage.

In questa prima parte esamineremo i vari stili racchiusi tutti impropriamente sotto il nome CAFE RACER, così da poter identificare il vostro gusto e dargli una connotazione ben precisa che può sempre tornarvi utile nella ricerca di ricambi idonei o di ricerche sul web con termini più appropriati.

Questa immagine è facilmente reperibile sul web e rappresenta un quadro abbastanza attendibile di quelli che sono i vari generi.

 

CAFE RACER (nella sua corretta definizione)

Per CAFE RACER si intende una moto dalla inclinazione corsaiola, indipendentemente dalla sua base di partenza. Le origini storiche del fenomeno parlano di moto alleggerite all’inverosimile (addirittura con foratura di piastre varie e leve) al fine di renderle più veloci, colmando con la leggerezza, i limiti imposti dall’impossibilità di intervenire sulla potenza del motore o su altri apparati che non potevano essere modificati per mancanza di soldi o tecnologia. A livello estetico si tende a emulare le linee delle moto da corsa anni 50 e 60, con codini in vetroresina o metallo e con la caratteristica “X” sul faro apposta, in puro stile  corsaiolo, al fine di evitare la dispersione dei vetri del faro in caso di rottura dello stesso (o questa per lo meno è la spiegazione che hanno dato al sottoscritto). La moto deve dunque dare al primo sguardo un senso di leggerezza e di maneggevolezza e deve sembrare pronta per il Turist Trophy dell’Isola di Man.

Elementi estetici caratterizzanti sono dunque i semi-manubri ed una coda monoposto.

Regina di queste moto è sicuramente la leggendaria NORTON che insieme a tutte le inglesi (BSA, TRIUMPH) rappresentano il meglio dello stile CAFE RACER. E proprio in virtù di questo ideale di sfruttare al meglio ogni singolo cavallo, si arrivò addirittura a mescolare vari modelli di moto per raggiungere la perfezione, come avvenne nel caso della TRITON, ovvero moto dal motore Triumph e telai Norton.

 

SCRAMBLER

Lo scrambler, al di la del fatto che il nome sia stato utilizzato sai da DUCATI che da TRIUMPH per battezzare uno specifico modello di moto, identifica uno stile che potremmo accostare alla moderna moto da cross. Ideata per l’off-road,  presenta le caratteristiche fondamentali delle ruote tassellate e del manubrio con presa alta e larga, spesso corredato di barra di rinforzo e con il faro opportunamente protetto da una griglia. Molti appongono una tabella porta numero con fine evocativo, per ricordare quando questo tipo di moto venivano utilizzate per veri e propri campionati.

Come già citate, moto simbolo della categoria, sono sicuramente le omonime Scrambler DUCATI e TRIUMPH relativamente però ai modelli originali. La TRIUMPH è particolarmente famosa perché cara al buon Steeve McQueen, il quale aggiunge un discreto carico iconico ad una moto già molto bella di suo.

 

TRACKER

Lo stile Tracker si rifà alle corse degli anni ’60 che si tenevano su piste sterrate, solitamente ovali. Possiamo dire con una certa tranquillità che le prime traker comparvero con il “Grand National Championship racing series”, un campionato di gare motociclistiche tenutosi negli Stati Uniti tra gli anni ‘60 e ’70.

Caratteristiche fondamentali, anche in questo caso, sono rappresentate dal senso di leggerezza e manovrabilità che le moto danno a prima vista. Molto snelle e con ruote abbastanza ampie e pneumatici più o meno tassellati.

A livello di componenti estetiche, fondamentale è il codino dalla forma fluente ed il manubrio molto largo, così da permettere ampie derapate e una maggiore precisione.

Leggendaria per quanto riguarda questa categoria di moto è la HARLEY XR750 che rappresenta probabilmente la maggiore fonte di ispirazione dello stile TRACKER.

BRAT STYLE

Il BRAT STYLE non è altro che il nome di un negozio, talmente famoso e particolare da determinare l’origine di uno stile. Il proprietario di questo negozio di moto è il Sig. Go Takamine che con le sue moto è diventato fonte di ispirazione per milioni di persone. Il BRAT STYLE,  a differenza degli stili descritti precedentemente, non prende ispirazione diretta dalle corse ma è più semplicemente una sorta di restyling di moto vintage.

Elementi identificativi dello stile sono sicuramente la sella, estremamente bassa, quasi ai limiti della scomodità, e gli pneumatici dalle spalle esageratamente alte, tanto da lasciare pochissimo spazio tra parafango e ruota. Spesso il parafango anteriore è completamente assente o estremamente piccolo.

Ottimi interpreti dello stile (oltre al suo inventore ovviamente) sono dei ragazzi di Copenhagen, i Wrenchmonkees, che hanno apportato il loro personale tocco ad uno stile già estremamente bello ed essenziale.

Moto simbolo di questa categoria, può essere la serie XS della YAMAHA, difficilmente reperibile sul suolo Italiano ma facilmente rimpiazzabile con altre giapponesi coeve che hanno forme e ciclistica molto simili tra loro.

 

 (Continua...)

Posted in: Dusty Blog

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