COME COSTRUIRE UNA CAFE RACER (2^ Parte) -I vari stili-
Nel precedente articolo ci siamo soffermati sugli stili più in voga, in questa ne vedremo altri un po’ più di nicchia ma racchiusi spesso anche loro nella grande famiglia “allargata” delle CAFE RACER.
STREETFIGHTER
La cultura streetfighter nasce molto probabilmente negli USA. Le prime tracce si trovano già negli anni ’80.
Ad oggi la base di partenza per questo tipo di moto è quasi sempre una supesportiva dagli anni ‘90 in poi, alla quale viene rimossa carena, gruppi ottici e codone per portarla all’essenziale, proprio come si fa generalmente per le cafe racer. A queste moto vengono poi aggiunti solitamente dei codini monoposto molto piccoli e dei fari spesso dai tratti “Robot-morfi” tali da far sembrare la moto una specie di TRANSFORMERS. Questo stile ha molti caratteri in comune con le cafè racer per quanto riguarda l’inclinazione alla leggerezza ma si differenzia sostanzialmente nella direzione che va ad ispirarsi a caratteri futuristici differentemente da quanto attualmente fanno le cafe racer, ispirate a linee più classiche e retrò. Capita spesso infatti che, nella realizzazione di una CAFE, partendo da una base relativamente moderna come possono essere appunto le sportive anni ’90, si finisca per realizzare una streetfighter piuttosto che una cafe racer. Ovviamente questa è una precisazione che lascia il tempo che trova, considerando sempre che non esiste un limite invalicabile tra i vari stili e che poco importa dove poter collocare una motocicletta a livello stilistico, l’importante è che sia di buon gusto e che piaccia a chi l’ha realizzata o la guiderà.
Va sottolineato inoltre come questo stile abbia dato vita ad una categoria di moto che è quello delle NAKED ad alte prestazioni, la DUCATI STREETFIGHTER non è altro che una 1098 che di fabbrica esce senza carene, stessa cosa vale per le varie Z1000 o CB1000 che sono state probabilmente la risposta del mercato ad una clientela che chiedeva questo tipo di moto e che, in assenza, se le creava autonomamente con delle customizzazioni.
RAT STYLE
Letteralmente stile “RATTO”. Questo genere di moto, come dice il nome, non è lo specchio di cesellature e di accuratezza del dettaglio estetico come lo intendiamo cumunemente, al contrario però è spesso una alcova di geniali riadattamenti di oggetti che mai avreste sognato di vedere su una moto e che magari ne costituiscono un componente vitale affinchè il mezzo deambuli correttamente. Mi vengono in mente i classici fusti di olio utilizzati al posto dei serbatoi, coperte infeltrite usate come selle, ecc.. In ogni caso la parola d’ordine è ruggine! La moto deve sembrare il catorcio che vostro nonno ha abbandonato nel fienile alla fine degli anni 60, lasciandolo esposto alle intemperie per 40 anni. Ma la cosa sorprendente è che quando girate la chiave (sempre che abbia la chiave) questa parte egregiamente riuscendovi addirittura a portare da un punto A ad un punto B senza grossi problemi.
Per quanto riguarda la nascita di questo stile ci sono 2 scuole di pensiero che tra l’altro sarebbero facilmente unificabili in una unica come vi dirò più avanti. La prima scuola di pensiero vede il RAT STYLE attingere dalla cultura rurale che, essendo spesso legata alla necessità di massimizzare i mezzi a disposizione, porta i contadini (o comunque tutti coloro che vivono in zone rurali con necessità di spostarsi su lunghe distanze) a riparare, o spesso a ricondizionare motociclette, con pezzi di fortuna. Come dicevo prima lamiere, barili ecc.. il tutto senza troppa cura del senso estetico ma mirando unicamente alla funzionalità della riparazione. La seconda teoria vede invece lo stile RAT collegato ad visione di un futuro post-atomico, dove non ci sono sicuramente concessionari in cui comprare moto, ne tantomeno motoricambi nei quali acquistare pezzi di ricambio. Quindi anche li, ipoteticamente, si va ad attingere a quello che si ha a disposizione creando un mosaico di metallo dall’aspetto di una moto. Questo stile è stato reso celebre dalla pellicola MAD-MAX, in cui si ritrovano mezzi dalle le sembianze appena descritte. La mia versione che tende a riunire le 2 potenziali origini dello stile è quella per cui questi si sono sviluppati parallelamente, uno per esigenze reali, l’altro per esigenze cinematografiche, salvo poi essersi ricongiunti, perché inevitabilmente legati da tratti stilistici comuni.
Come detto all’inizio il tratto caratterizzante questo genere di moto è la ruggine e l’aspetto trascurato, che poi si esprime su vari livelli con moto effettivamente realizzate con pezzi di risulta fino ad arrivare all’eccesso opposto di moto che hanno solo una verniciatura effetto ruggine ma che in realtà sono tecnicamente perfette ed hanno tutti i pezzi giusti al loro posto.
In ogni caso una ricerca di qualche immagine sul web vi aiuterà sicuramente a schiarirvi le idee.
MODERN CALSSIC
Più che uno stile probabilmente è una categoria merceologica in quanto non sono altro che remake di moto vintage, più o meno fedeli, che sono prodotte direttamente dalle grandi case motociclistiche. Reginetta di questa categoria è sicuramente la Triumph Bonneville, ma una menzione d’onore va fatta alla DUCATI SPORT CALSSIC, fino ad arrivare alle ROYAL ENFIELD, le KAWASAKI serie W, la GUZZI V7 e la più recente DUCATI SCRAMBLER.
CHOPPER
Non si può non menzionare tra i vari stili, fermo restando che il CHOPPER rappresenta fermamente una categoria a sé, e difficilmente potrà essere identificata come CAFE RACER. Questo in virtù della autorevolezza della cultura KUSTOM che orbita intorno ai BICILINDRICI di fabbricazione americana.
Elemento distintivo, da cui prende anche il nome, è la parte posteriore resa rigida con una modifica al telaio che viene tagliato (to chop) cambiando la posizione di guida e la risposta elastica della moto.
BOBBER
La categoria dei BOBBER ha molto in comune con i Chopper, con la piccola differenza i BOBBER non prevedono grosse modifiche al telaio. Si predilige un uso di gomme dalla spalla molto alta e nel complesso solitamente la moto ha una aspetto massiccio. Volendo fare un paragone aeronautico il suo aspetto è più di un BOMBARDIERE (bobber appunto) che di un veloce e maneggevole aereo da caccia
Ci sarebbero altri stili interessanti di cui parlare che rappresentano delle piccole nicchie o minoranze di una cultura motociclistica bellissima che potremmo considerare quasi alla pari di correnti stilistiche delle arti tradizionali, ma per quello che interessa la nostra trattazione, ci fermeremo qui.
Questa piccola chiacchierata va ovviamente interpretata alla luce del fatto che cercare di allineare ogni singola e generica SPECIAL in uno stile ben definito diviene spesso complicato ed anche riduttivo, stante la contaminazione che i vari stili producono reciprocamente. Quindi detto in parole povere la moto fatela come vi piace magari copiando particolari da più stili ed ottenendo un ibrido ma, tenendo conto delle categorie che vi ho descritto, sicuramente saprete in quale di queste identificare un particolare piuttosto che un altro.
La prossima settimana vedremo QUALI SONO LE BASI DI PARTENZA MIGLIORI per realizzare la vostra CAFE RACER
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